Università del Salento: al via i lavori per il Parco sommerso di Porto Cesareo

Porto Cesareo

L’Università del Salento avvia un ambizioso progetto per valorizzare i tesori archeologici sommersi di Porto Cesareo e rafforzare il turismo.

Il 22 aprile sono stati avviati i lavori per la realizzazione del Parco sommerso e costiero di Porto Cesareo, un’iniziativa promossa dal Dipartimento di Beni Culturali dell’Università del Salento e dal Comune di Porto Cesareo. Il progetto è stato approvato nell’ambito del Bando Smart-In, promosso dalla Regione Puglia per la valorizzazione delle aree archeologiche.

L’obiettivo principale dell’intervento è quello di valorizzare e rendere accessibili le importanti testimonianze di insediamenti umani, rotte e traffici marittimi presenti sui fondali della zona. Questi elementi si distinguono per l’alta concentrazione e varietà tipologica: strutture sommerse, relitti, zone ricche di frammenti ceramici, ritrovamenti isolati di ancore e anfore. A questi si aggiunge un’evoluzione storica straordinaria, che abbraccia un arco temporale dal II millennio a.C. fino all’età tardomedievale e moderna, costituendo un elemento di grande valore per approfondire la conoscenza dei paesaggi storici del Mediterraneo.

“Quello che il mare ha coperto – si legge in una nota – è una larga fascia di costa antica che bisogna immaginare in continuità con le evidenze a terra”. La direzione scientifica del progetto è affidata alla professoressa Rita Auriemma, mentre la direzione lavori è nelle mani di Francesco Baratti. Collaborano anche l’Area Marina Protetta Porto Cesareo, la Capitaneria di Porto di Gallipoli-Porto Cesareo, il Centro di Educazione Ambientale e il Coordinamento Ambientalisti pro Porto Cesareo O.d.V.

La prima fase del progetto prevede l’esecuzione di indagini archeologiche, consistenti in prospezioni e scavi sia terrestri che subacquei, fondamentali per la successiva creazione di percorsi esplorativi costieri e subacquei.

Il rettore dell’Università del Salento, Fabio Pollice, ha sottolineato: “A Porto Cesareo, recuperando alla comunità salentina beni storici e archeologici di inestimabile valore, si otterrà un rafforzamento dell’attrattività turistica del nostro territorio e della Puglia nel suo complesso”. La professoressa Auriemma ha aggiunto: “Il progetto dedicato a Porto Cesareo lancia una sfida entusiasmante: rendere visibile un patrimonio invisibile, ‘portare le persone al patrimonio’, cioè a toccare con mano i beni culturali sommersi”.