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Progetto Dimitra dell’Università di Verona: biofertilizzanti dagli scarti agricoli

Progetto Dimitra

Il progetto Dimitra dell’Università di Verona trasforma il digestato agricolo in biofertilizzanti, riducendo emissioni e inquinamento.

L’iniziativa dell’Università di Verona
“Dimitra” è il progetto innovativo dell’Università di Verona che mira alla produzione di bio-fertilizzanti attraverso il recupero e la valorizzazione degli scarti agricoli. Cofinanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Life, il progetto coinvolge i docenti del dipartimento di Biotecnologie Federico Battista, David Bolzonella e Nicola Frison, insieme al dottore di ricerca Fabio Rizzioli. Partner dell’iniziativa è la Società Agricola Consortile “La Torre”.

Il ruolo del digestato nella produzione di fertilizzanti
Il cuore del progetto è il recupero del digestato, sottoprodotto della digestione anaerobica che genera biogas dagli scarti agro-alimentari. Questo materiale è ricco di nutrienti fondamentali come azoto, fosforo e potassio, elementi chiave per la produzione di fertilizzanti agricoli. Se non correttamente trattato, il digestato può inquinare acque e terreni, oltre a emettere gas serra e cattivi odori.

Obiettivi e tecnologie all’avanguardia di Life Dimitra
Life Dimitra punta a risolvere questi problemi trasformando il digestato agricolo in fertilizzanti di nuova generazione. Attualmente, due impianti dimostrativi – uno situato in Grecia e uno in Italia – stanno sperimentando tecnologie avanzate per il recupero dei nutrienti dal digestato, ottenuto dal processo di digestione anaerobica di materia organica come scarti vegetali, effluenti zootecnici e sottoprodotti animali. Le nuove soluzioni tecnologiche consentono anche di ridurre emissioni e odori e di riciclare l’acqua per l’irrigazione.

La sperimentazione italiana a Isola della Scala
In Italia, il fulcro della sperimentazione si trova a Isola della Scala (Verona), all’interno dell’azienda agricola La Torre. Qui è stato installato l’impianto Demo 2, progettato dall’Università di Verona e realizzato dalla compagnia “Nuove Energie”. Questo sistema compatto e modulare è in grado di estrarre azoto, fosforo, ammonio e potassio tramite processi avanzati di separazione, filtrazione e osmosi inversa, trasformando il digestato in una risorsa utile.

Benefici attesi e riduzione delle emissioni
L’impianto, collegato a un sistema industriale di digestione anaerobica, tratta circa 20 tonnellate al giorno di digestato. Nei prossimi mesi, sarà in grado di abbattere le emissioni di CO2 derivanti dal digestato non trattato, ridurre i cattivi odori e garantire la produzione di biofertilizzanti destinati alla coltivazione di mais.