CoPer plaude all’introduzione dei nuovi contratti per la ricerca

Nuovi contratti per dottorati e ricercatori: CoPer elogia l’iniziativa Occhiuto-Cattaneo per rafforzare università e ricerca.
La Consulta dei Presidenti degli Enti pubblici di Ricerca (CoPer) ha espresso piena soddisfazione per l’approvazione definitiva dell’emendamento al disegno di legge S-1445, presentato dai senatori Mario Occhiuto ed Elena Cattaneo. L’emendamento introduce due nuovi contratti destinati al settore della ricerca, con l’obiettivo di rafforzare e modernizzare il sistema nazionale.
Il presidente della CoPer, Antonio Zoccoli, che è anche presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, ha commentato così l’approvazione: “La CoPer accoglie con favore l’approvazione definitiva delle norme che introducono, accanto al contratto di ricerca destinato all’assunzione in ruolo presso le università e gli enti di ricerca di ricercatrici e ricercatori maturi, nuovi strumenti contrattuali rivolti a ricercatori e ricercatrici appena dottorati”.
Un passo decisivo per rafforzare il sistema universitario e scientifico
L’introduzione di questi nuovi strumenti contrattuali rappresenta un’innovazione significativa per il mondo accademico e della ricerca. In particolare, si punta a offrire opportunità concrete ai giovani appena usciti dal dottorato, evitando la dispersione di competenze altamente qualificate.
Zoccoli ha sottolineato l’importanza di questo intervento legislativo, soprattutto in un contesto internazionale sempre più competitivo: “Si tratta di un passo importante per rendere il nostro sistema di ricerca più competitivo e in linea con le migliori pratiche europee, anche grazie all’esenzione dall’imposta sul reddito prevista per queste posizioni”.
Il sostegno del Ministero dell’Università e della Ricerca
Determinante è stato il contributo del Ministero dell’Università e della Ricerca, guidato dal ministro Anna Maria Bernini, che ha sostenuto l’intervento normativo sin dalle sue prime fasi. L’obiettivo è chiaro: evitare il blocco del sistema di ricerca nazionale e impedire la fuga dei talenti formati in Italia.
Zoccoli conclude il suo intervento ringraziando le istituzioni coinvolte: “Esprimiamo un sentito ringraziamento al Ministero dell’università e della Ricerca e al ministro Anna Maria Bernini per l’impegno profuso a garantire che il sistema della ricerca non sia paralizzato e costretto a espellere migliaia di validi giovani”.