Kilolava: l’idea di due studenti dell’Università di Trieste per le case vacanza

Due studenti dell’Università di Trieste creano Kilolava, servizio innovativo per la biancheria delle case vacanza.
Negli ultimi anni, con l’espansione del turismo a Trieste, è cresciuto esponenzialmente anche il numero di abitazioni trasformate in strutture ricettive. Tuttavia, non tutte le componenti della filiera dell’accoglienza si sono evolute allo stesso ritmo. Tra queste, spicca la gestione della biancheria, un aspetto spesso trascurato dalle lavanderie tradizionali, che si rivolgono principalmente a hotel e grandi strutture, trascurando le esigenze dei piccoli operatori.
L’intuizione di due studenti di Economia dell’Università di Trieste
A colmare questa lacuna ci hanno pensato Alessandro Fulgheri, triestino, e Nicolò Tonini, originario della Sardegna, entrambi di 22 anni e iscritti alla facoltà di Economia dell’Università di Trieste. I due giovani hanno fondato una startup dal nome esplicito: Kilolava, specializzata proprio nel lavaggio della biancheria per le case vacanza.
«Abbiamo tanta voglia di fare, e di lavorare – spiegano – quindi abbiamo abbinato allo studio un lavoro, prima con la gestione di case vacanza e poi con l’aggiunta della gestione della biancheria delle abitazioni usate per ospitare turisti, che a Trieste sono aumentate moltissimo».
Un servizio su misura per piccoli gestori turistici
L’idea alla base di Kilolava è semplice ma efficace: offrire un servizio di ritiro e riconsegna della biancheria pulita, rivolgendosi non alle grandi strutture, già servite dalle lavanderie industriali, ma a chi gestisce poche unità abitative.
«Noi ritiriamo tutto e lo riportiamo pulito – raccontano – perché ci siamo resi conto che molte lavanderie servivano solo grosse strutture, noi invece ci rivolgiamo anche alle piccole».
Primi risultati concreti: assunzioni e crescita costante
Kilolava non è più solo un’idea. Alessandro e Nicolò hanno già assunto alcuni dipendenti per rispondere alla crescente domanda del servizio. «Il lavoro non manca, siamo riusciti a trovare uno spazio nel mercato – affermano – per un servizio che prima mancava».
Con intraprendenza, spirito imprenditoriale e attenzione alle reali esigenze del territorio, i due studenti dell’Università di Trieste stanno scrivendo un esempio virtuoso di autoimprenditorialità giovanile in ambito universitario.