Università: 160 milioni agli Enti di Ricerca, fondi e riforme in arrivo

Via libera a 160 milioni per Enti di Ricerca e 150 milioni al Piano Ricerca Sud
Il decreto legge università: via libera ai fondi per la ricerca
Approvato dal Senato e in attesa del passaggio alla Camera, il decreto legge università introduce un’importante novità per il sistema della ricerca scientifica italiana. Il provvedimento prevede uno stanziamento premiale complessivo di 160 milioni di euro destinato agli Enti di Ricerca vigilati dal Ministero dell’Università e della Ricerca (Mur).
Secondo quanto comunicato in una nota ufficiale del ministero, queste risorse aggiuntive potranno essere impiegate per rafforzare programmi specifici, infrastrutture scientifiche e progetti di collaborazione su scala nazionale e internazionale.
Ripartizione dei fondi per gli Enti di Ricerca
Il finanziamento da 160 milioni sarà distribuito in tre anni:
- 40 milioni saranno erogati nel 2025
- 60 milioni nel 2026
- ulteriori 60 milioni nel 2027
Questi fondi si andranno a sommare allo stanziamento già previsto per il Foe (Fondo di finanziamento ordinario degli Enti e Istituti di ricerca), pari a 1.485.883.600 euro per il 2025.
Ricerca Sud: sbloccati 150 milioni per il Mezzogiorno
Nel pacchetto di misure annunciate, il Mur ha anche comunicato lo svincolo di 150 milioni di euro destinati al Piano d’Azione “Ricerca Sud”.
L’obiettivo del piano è ambizioso: rafforzare le potenzialità di ricerca e innovazione nelle aree meno sviluppate del Paese, in particolare nel Meridione. «Il Piano vuole fare del meridione un polo d’eccellenza per la ricerca scientifica e tecnologica, rafforzando la collaborazione tra atenei, imprese e istituzioni locali», precisa il Mur.
Il progetto si concentrerà sulla creazione di Ecosistemi dell’innovazione nei territori delle Regioni:
- Abruzzo
- Basilicata
- Calabria
- Campania
- Molise
- Puglia
- Sardegna
- Sicilia
Consiglio Universitario Nazionale: proroga dei mandati
Tra le altre misure introdotte dal decreto legge università, si segnala la proroga al 31 dicembre 2025 del mandato dei componenti del Consiglio Universitario Nazionale (Cun).
Una proroga che il Mur definisce «necessaria per permettere di portare a termine la riforma del Cun stesso».
Fisco e ricerca: agevolazioni prorogate fino al 7 giugno 2025
Il decreto conferma inoltre il regime fiscale agevolato per le borse di studio destinate ad attività di ricerca conferite prima del 7 giugno 2025.
La nuova normativa fiscale, invece, sarà applicata solo alle borse erogate a partire da quella data. Quelle assegnate in precedenza continueranno a beneficiare per l’intera durata del regime agevolato.