La Regione Lazio finanzia il ripristino dei laboratori dell’Università della Tuscia

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Finanziamento regionale per la ricostruzione e modernizzazione dei laboratori dopo l’incendio del 4 giugno

La Regione Lazio ha destinato un contributo straordinario di 3 milioni di euro al ripristino dei laboratori della facoltà di Agraria dell’Università della Tuscia, devastati da un incendio divampato lo scorso 4 giugno sul tetto dell’edificio. A comunicarlo è stato il vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio, Enrico Panunzi, attraverso una nota ufficiale.

Un sostegno concreto al territorio e all’Università della Tuscia

«Lo avevamo promesso: l’Università della Tuscia non sarebbe stata lasciata sola», si legge nel comunicato. Il finanziamento è stato inserito nel testo definitivo della proposta di legge 217/2025, approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale. L’intervento prevede la ricostruzione e la riqualificazione dei laboratori del Dipartimento di Scienze agrarie e ambientali dell’ateneo, fortemente danneggiati dal rogo.

Dall’emendamento iniziale al finanziamento condiviso

Nei primi giorni successivi all’incendio, il gruppo consiliare del Partito Democratico aveva proposto un emendamento da un milione di euro. Tale proposta è stata poi ritirata per lasciare spazio a un’iniziativa più ampia e condivisa, culminata nello stanziamento dei 3 milioni attraverso un emendamento sottoscritto in modo congiunto da tutto il Consiglio regionale. «Un traguardo significativo, in linea con il solco tracciato dalla nostra proposta iniziale», ha commentato Panunzi.

Nuove attrezzature e interventi infrastrutturali fino al 2027

Il finanziamento sarà distribuito nel triennio 2025-2027 e servirà non solo a riparare i danni strutturali, ma anche ad acquistare nuove attrezzature scientifiche, strumenti tecnologici e dotazioni necessarie per riprendere a pieno le attività accademiche e di ricerca. «Una risposta tempestiva ed efficace e un sostegno concreto a un polo di eccellenza colpito al cuore, fondamentale per lo sviluppo della Tuscia», conclude la nota.