Università di Bologna: riapre la Torre della Specola dopo 22 anni

L’Università di Bologna riporta alla luce la Torre della Specola con restauro, museo e nuova illuminazione.
Dopo oltre vent’anni di lavori complessi e ritardi, la Torre della Specola di Bologna si mostra di nuovo ai cittadini, ai visitatori e alla comunità dell’Università di Bologna. L’imponente struttura, che svetta nel cuore della città, rappresenta il primo passo di un ambizioso progetto di rinnovamento del sistema museale dell’Alma Mater.
Il piano prevede, entro il prossimo autunno, il completamento dell’allestimento museale interno alla Torre, costruita tra il 1712 e il 1726 su iniziativa del generale Luigi Ferdinando Marsili.
Fine delle impalcature dopo 22 anni: la Torre torna visibile con una nuova illuminazione
I lavori di restauro sono finalmente ripartiti nel febbraio 2024, dopo un blocco durato dieci anni. Con la rimozione delle impalcature che avvolgevano la Torre della Specola da ben 22 anni, la struttura è ora visibile in tutta la sua maestosità.
Inoltre, un nuovo sistema di illuminazione esterna a basso consumo energetico valorizza la Torre anche di sera, rendendola «immediatamente riconoscibile» grazie alla luce che ne esalta la forma e i dettagli architettonici.
Il lungo percorso di restauro tra degrado, pandemia e costi in aumento
La necessità di interventi conservativi si era già evidenziata negli anni ’80, quando la Torre mostrava chiari segni di degrado. Tuttavia, solo nel 2003, a causa dell’aggravarsi delle condizioni statiche dell’edificio, fu installato un ponteggio protettivo che sarebbe rimasto lì per oltre vent’anni.
Il progetto di restauro e risanamento conservativo, avviato nel 2024, ha riguardato la messa in sicurezza e il recupero delle superfici esterne in laterizio e pietra arenaria, il restauro delle lattonerie, la riqualificazione della terrazza principale e il ripristino funzionale di uno dei primi parafulmini installati in Italia.
Con la rinascita della Torre della Specola, l’Università di Bologna si prepara a restituire un patrimonio storico e culturale alla città e ai suoi visitatori, rinnovando il legame tra la scienza, la storia e il pubblico.