La nuova maternità del Sant’Orsola tra tecnologia e accoglienza

Taglio del nastro per l'apertura dei nuovi reparti all'interno del Polo Materno Infantile del Policlinico di Sant’Orsola

La nuova maternità del Sant’Orsola, in sinergia con l’Università di Bologna, unisce innovazione tecnologica e umanizzazione

Tecnologia all’avanguardia e umanizzazione delle cure sono i cardini del progetto di riqualificazione del Polo Materno Infantile del Policlinico di Sant’Orsola IRCCS, culminato oggi con l’inaugurazione di nuovi spazi e servizi della cosiddetta “Culla di Bologna”. Il percorso, avviato nel dicembre scorso, si completa con l’apertura delle sale chirurgiche e dei laboratori del Centro per l’Infertilità e la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA), oltre che del nuovo reparto di degenza dell’Ostetricia e Medicina dell’Età Prenatale.

Innovazione e umanizzazione: il cuore del progetto

L’intervento ha portato alla realizzazione di dieci stanze moderne e luminose, pensate per garantire comfort e accoglienza alle famiglie subito dopo il parto. Il nuovo reparto è situato al secondo piano dell’ala C del Padiglione 4, direttamente collegato al blocco parto inaugurato a dicembre, dotato di otto sale moderne – due delle quali attrezzate per il parto in acqua. In tutto, i nuovi spazi offrono 18 posti letto su circa 1.000 metri quadrati.

Investimenti e sviluppo continuo al Policlinico di Sant’Orsola

Ma i lavori non si fermano qui. A partire dal mese prossimo, proseguiranno con l’ammodernamento degli ambulatori e delle camere storiche del Padiglione 4, e con la riqualificazione dei piani secondo e terzo della Pediatria nel Padiglione 13. «Ci aspettano mesi ancora impegnativi, ma gli sforzi saranno ripagati – commenta Chiara Gibertoni, Direttore Generale del Policlinico – Lo abbiamo visto già a dicembre e oggi con ambienti moderni e funzionali che finalmente vedono la luce».

Un progetto condiviso con Università e istituzioni locali

Alla cerimonia di inaugurazione hanno partecipato, tra gli altri, Massimo Fabi, Assessore regionale alle Politiche per la Salute, la Vicesindaca di Bologna Emily Clancy, il Rettore dell’Università di Bologna Giovanni Molari e la Direttrice Generale dell’Ausl, Anna Maria Petrini.

«La Culla di Bologna si conferma un modello d’eccellenza che integra competenza clinica, innovazione tecnologica e attenzione umana – ha sottolineato Fabi – Questo traguardo non è un punto di arrivo, ma parte di un investimento di 16 milioni di euro che proseguirà nei prossimi mesi per rafforzare ulteriormente l’Ospedale della Donna e del Bambino».

Università di Bologna: sinergia tra formazione, ricerca e assistenza

Grande rilevanza riveste anche la collaborazione con l’Università di Bologna. «Siamo particolarmente orgogliosi di contribuire sul piano assistenziale in un ambito così delicato e strategico – ha dichiarato il Rettore Giovanni Molari – Le Unità Operative universitarie potranno ora esprimere appieno il proprio potenziale nella clinica, nella ricerca e nella formazione».

La sinergia tra Ateneo e Policlinico si esprime in modo concreto anche nella gestione del Centro PMA, migliorando costantemente i risultati clinici a beneficio dei cittadini.

Nuovo Centro PMA con tecnologie d’avanguardia

Il nuovo Centro per la Procreazione Medicalmente Assistita, ospitato nel Padiglione 4N, è stato completamente ripensato per migliorare il comfort dei pazienti e l’efficienza del personale. Dispone di due sale operatorie per il prelievo degli ovociti e il transfer degli embrioni, oltre a laboratori specializzati nella diagnosi preimpianto, che consente di individuare eventuali patologie genetiche.

Innovazioni come gli incubatori timelapse con monitoraggio ottico e software di intelligenza artificiale permettono una valutazione in tempo reale delle potenzialità di impianto degli embrioni, aumentando le probabilità di successo del trattamento.

Risultati eccellenti e richieste in costante crescita

«Con il nuovo Centro PMA offriamo alle coppie un percorso aggiornato e strumenti tra i più avanzati oggi disponibili – spiega il prof. Renato Seracchioli, Direttore della Ginecologia e Fisiopatologia della Riproduzione Umana – La nostra priorità è garantire risultati concreti, sicurezza e massimo comfort».

Nel 2024 gli accessi ambulatoriali sono quasi triplicati rispetto al 2022, passando da 4.208 a 11.190. Anche i prelievi di ovociti sono saliti da 353 a 801. L’inclusione della PMA nei nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), prevista per l’inizio del 2025, ha ulteriormente aumentato le richieste, soprattutto da parte di coppie provenienti da altre regioni, attratte dalla possibilità di accedere ai trattamenti in regime di Servizio Sanitario Nazionale.

Un percorso nascita sempre più umano e sicuro

«Il Sant’Orsola è da sempre punto di riferimento in Emilia-Romagna per la sicurezza del parto – afferma la prof.ssa Giuliana Simonazzi, Direttrice dell’Ostetricia e Medicina dell’Età Prenatale – L’attivazione di questo reparto rientra in un più ampio progetto di umanizzazione, dove accoglienza, rispetto e dignità accompagnano la competenza medica».

Le nuove stanze, impreziosite da decorazioni pittoriche già presenti nel Padiglione 4N, saranno operative dal 16 giugno, completando un’offerta pensata per mettere al centro la famiglia e il benessere della madre in un ambiente caldo e tecnologicamente avanzato.