Disparità territoriali e sostenibilità finanziaria degli atenei italiani

Il Referto 2025 della Corte dei Conti analizza le disuguaglianze tra le università italiane e le sfide legate a fondi, alloggi e ricerca.
Il Referto sul sistema universitario 2025 della Corte dei Conti, approvato con la delibera n. 7/SSRRCO/REF/25, evidenzia significative disparità economico-finanziarie tra le università italiane, con differenze marcate su base territoriale. L’indicatore di sostenibilità, che considera la quota del Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), i contributi studenteschi, il costo del personale e il livello di indebitamento, mostra valori più elevati negli atenei del Nord e nelle strutture di medie dimensioni. Al contrario, le università con meno di 10.000 studenti registrano performance inferiori.
Impatto della pandemia e del PNRR sul sistema universitario
Il documento analizza gli effetti a lungo termine della pandemia da Covid-19, dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e delle politiche europee sul mondo accademico. “La copertura delle spese per didattica, ricerca e diritto allo studio delle università è garantita soprattutto dal FFO”, si legge nel rapporto. Tuttavia, a partire dal 2023 si osserva un calo dei fondi, con una crescente quota destinata a obiettivi vincolati, come la no-tax area e l’assunzione di nuovi ricercatori.
Ricerca e borse di studio: risultati e prospettive
Tra i risultati più positivi sottolineati nel referto vi è l’aumento dell’accesso alle borse di studio per studenti meritevoli ma privi di risorse economiche. Questo grazie all’impiego mirato di fondi statali ed europei (PNRR e PON). Inoltre, i piani straordinari di reclutamento hanno portato all’assunzione di oltre 9.700 ricercatori. “Si auspica che tali risultati possano proseguire nel tempo con adeguate risorse per rendere attrattiva la carriera accademica e contrastare la fuga di cervelli”, sottolinea ancora il documento.
Emergenza alloggi universitari e edilizia
Permane però un quadro “ancora non soddisfacente” sul fronte degli alloggi per studenti universitari, nonostante le ingenti risorse stanziate e le recenti normative. Riguardo agli investimenti nell’edilizia e nell’efficienza energetica degli atenei, la Corte segnala la mancanza di riscontri puntuali sull’avanzamento dei lavori. Viene perciò raccomandato un utilizzo efficace dei fondi da parte delle singole università e un attento monitoraggio da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca.
Collaborazioni, partecipazioni private e bilanci consolidati
Il referto evidenzia il crescente coinvolgimento degli atenei italiani in soggetti giuridici privati per promuovere trasferimento tecnologico e sviluppo delle competenze. Tuttavia, la Corte dei Conti invita a un monitoraggio continuo per verificare la reale utilità rispetto agli obiettivi istituzionali e alla stabilità finanziaria. Inoltre, si segnala che non tutte le università tenute alla redazione del bilancio consolidato lo hanno ancora fatto, evidenziando un ritardo strutturale da colmare.
Sostenibilità dei partenariati estesi finanziati dal PNRR
Un passaggio cruciale del documento riguarda la sostenibilità a lungo termine dei partenariati finanziati con fondi PNRR, che va valutata non solo in fase iniziale ma anche nella prosecuzione operativa. Le università dovranno adottare strategie e soluzioni di finanziamento capaci di assicurare continuità e autonomia nella produzione di ricerca e innovazione.
Ricercatori a tempo determinato e valorizzazione del know-how
Un altro nodo centrale è rappresentato dal personale accademico a tempo determinato, soprattutto i ricercatori. La Corte raccomanda politiche in grado di preservare e valorizzare il know-how acquisito, nel rispetto dei vincoli della finanza pubblica.
Università telematiche e armonizzazione degli standard
Il referto si sofferma anche sulle università telematiche accreditate, che hanno visto un forte aumento delle immatricolazioni durante la pandemia. Recentemente, il Ministero ha adottato misure volte ad allineare la qualità formativa con quella degli atenei tradizionali.
Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica: statizzazione e nuove policy Infine, il processo di statizzazione delle Istituzioni dell’Alta Formazione Artistica, Musicale e Coreutica impone un attento monitoraggio per aggiornare il quadro informativo e definire con precisione le politiche finanziarie. L’obiettivo resta l’armonizzazione dell’intero sistema della formazione terziaria italiana.