Assolto il professore dell’Università di Catania accusato di molestie sessuali

Assolto Santo Torrisi, docente dell’Università di Catania accusato di molestie da sette studentesse: la Procura farà ricorso.
La quarta sezione del Tribunale di Catania ha assolto Santo Torrisi, professore di Medicina dell’Università di Catania, oggi in pensione, dall’accusa di violenza sessuale e molestie verbali. La sentenza, pronunciata lo scorso 25 febbraio, riguarda fatti avvenuti tra il 2010 e il 2014 all’ospedale Vittorio Emanuele Ferrarotto, sede distaccata dell’ateneo etneo in quel periodo. Le motivazioni della sentenza di primo grado sono state depositate in questi giorni.
Le accuse delle studentesse e l’avvio del processo
Il processo nei confronti del docente, oggi settantasettenne, è iniziato nove anni fa, precisamente il 17 giugno 2016, dopo la denuncia di sette studentesse. I giudici del collegio, composto da due donne e un uomo, hanno valutato attentamente tutte le testimonianze e gli episodi denunciati dalle vittime, ritenendo il comportamento del docente “censurabile” ma non sufficiente, sul piano giuridico, a giustificare una condanna.
Le motivazioni della sentenza: comportamento inappropriato ma non penalmente rilevante
Nelle motivazioni della sentenza si legge:
“È certamente emersa la prova di un comportamento predatorio. Ossessivo nei confronti delle studentesse che il professore sceglieva come oggetto dei suoi desideri sessuali, ma il tribunale deve distinguere caso per caso se i comportamenti sono sussumibili nel reato contestato”.
Uno degli episodi riportati, in cui una studentessa sarebbe stata molestata mentre raccoglieva un libretto da terra, non è stato ritenuto credibile perché l’aula era piena di persone. Un’altra ha dichiarato:
“Lui mi si è buttato addosso”,
mentre si trovava nello studio del professore. Tuttavia, secondo i giudici:
“Non si comprende cosa significhi buttarsi addosso e se ciò abbia coinvolto la sfera sessuale della persona offesa”.
Le valutazioni su singoli episodi: “Se non c’è dissenso, non c’è violenza”
Un’altra accusa riguarda un episodio accaduto il giorno del compleanno di una studentessa, quando secondo la denuncia Torrisi l’avrebbe molestata fisicamente. I giudici, tuttavia, hanno scritto:
“Voleva fermarla per farle gli auguri. Appare poco verosimile che, volendole palpare una zona erogena, il docente non abbia fatto alcuna allusione sessuale né abbia utilizzato le dita per palpare”.
Altre accuse riguardano insulti verbali pesanti rivolti alle studentesse, ma anche in questi casi il tribunale ha ritenuto non sussistenti gli estremi del reato di violenza sessuale. Tra le considerazioni dei giudici emerge anche il principio secondo cui:
“Se non c’è dissenso, non c’è violenza”.
Il ricorso della Procura contro l’assoluzione
Nonostante l’assoluzione in primo grado, la Procura ha già annunciato il ricorso contro la decisione del tribunale. Il caso resta dunque aperto, e sarà la Corte d’Appello a decidere se confermare o ribaltare la sentenza. La vicenda ha suscitato forte attenzione mediatica, sia per la delicatezza delle accuse che per l’ambiente universitario in cui si sono verificati i fatti.