Allergie alimentari nei bambini: allarme dalla Federico II di Napoli

Alla Federico II di Napoli cresce l’allarme per le allergie alimentari nei bambini
Aumentano i casi di allergie tra i più piccoli in Italia
Entro la fine del 2025, il 50% della popolazione europea sarà colpita da almeno una patologia allergica. L’aumento riguarda in modo particolare i più giovani: in Italia, negli ultimi dieci anni, si è registrata una crescita superiore al 34% dei casi di allergie, soprattutto di tipo alimentare. A sottolinearlo è il professor Roberto Berni Canani, direttore del Centro di Allergologia Pediatrica dell’Università Federico II di Napoli.
L’alimentazione al centro dell’epidemia allergica
Secondo Berni Canani, l’alimentazione svolge un ruolo fondamentale nell’insorgenza delle allergie nei bambini. Il docente è intervenuto con una relazione su questo tema al Congresso Annuale dell’Accademia Europea di Allergologia e Immunologia Clinica, che si è tenuto a Glasgow, in Scozia. Nel suo intervento ha evidenziato le nuove minacce legate allo stile alimentare moderno, tra cui l’eccessivo consumo di alimenti ultra-processati e la diffusione di microplastiche negli alimenti.
Cresce la gravità delle reazioni allergiche
Non è solo il numero dei casi a destare preoccupazione, ma anche la loro intensità. «Abbiamo registrato un aumento del 400% degli accessi in pronto soccorso per anafilassi da cibo, lo shock anafilattico per grave allergia alimentare in Italia negli ultimi 10 anni» ha dichiarato Berni Canani. Lo stesso trend si osserva anche in altri Paesi con stili di vita occidentali, come gli Stati Uniti e l’Australia.
Fattori ambientali e dieta sotto accusa
Durante il congresso di Glasgow si è discusso delle cause ambientali che stanno alla base di questa impennata epidemiologica. «C’è una componente legata all’inquinamento atmosferico – ha spiegato Berni Canani – per il quale i governi stanno cercando soluzioni. Ma esistono altri due fattori ambientali da considerare con attenzione: l’aumento del consumo di alimenti ultra-processati e la presenza massiccia di microplastiche».
Cosa sono gli alimenti ultra-processati e perché fanno male
Il professor Berni Canani ha chiarito che per alimenti ultra-processati si intendono quei prodotti industriali poveri di valore nutrizionale e ricchi di conservanti, dolcificanti, additivi o preparati con tecniche ad alta temperatura. Queste modalità favoriscono la formazione di composti nocivi che possono interferire negativamente con il sistema immunitario, contribuendo alla comparsa di patologie croniche come le allergie. «Sappiamo che in questi cibi ci sono sostanze in grado di interagire direttamente con le cellule del sistema immunitario e con il microbioma intestinale, facilitando la comparsa di allergie», ha concluso Berni Canani.