Università di Bari, progetto sulle nefropatie per la salute dei lavoratori

Medico tiene in mano un modello anatomico del rene

Lo studio dell’Università di Bari rivela il 6,7% di casi precoci di malattia renale tra 12mila operatori

Screening renale al Policlinico di Bari: i risultati del progetto UniBa e FISM

Il Dipartimento di Medicina del lavoro dell’Università Aldo Moro di Bari, in collaborazione con la Federazione delle Società Medico Scientifiche Italiane (FISM), guidata da Loreto Gesualdo, ha condotto un progetto pilota dedicato alla prevenzione delle nefropatie nei luoghi di lavoro. I risultati dell’iniziativa sono stati presentati oggi alla Camera dei deputati, mettendo in luce dati rilevanti sulla salute dei professionisti sanitari.

Oltre 12mila operatori sanitari coinvolti nel protocollo sperimentale

L’unità di Medicina del lavoro del Policlinico di Bari, diretta da Luigi Vimercati, ha effettuato uno screening tra il personale sanitario dell’ospedale universitario barese tra il 2021 e il 2024. Il 6,7% dei lavoratori esaminati ha mostrato segni iniziali di malattia renale cronica. Il progetto ha interessato complessivamente oltre 12mila operatori e ha dimostrato la validità di un protocollo semplice, standardizzato e replicabile, applicato direttamente all’interno dei luoghi di lavoro.

Riconoscere i rischi lavorativi che incidono sulla funzione renale

«Il ruolo svolto dalla Medicina del lavoro nelle visite di sorveglianza sanitaria è fondamentale per identificare esposizioni potenzialmente nefrotossiche, come turni notturni, stress cronico, disidratazione o contatto con agenti chimici», ha spiegato il professor Vimercati durante la presentazione. Il progetto ha evidenziato l’importanza della prevenzione precoce e della valutazione ambientale nelle dinamiche lavorative ad alto rischio.

Gesualdo: “Intercettare la malattia renale in fase precoce è possibile”

Il presidente della FISM, Loreto Gesualdo, ha sottolineato il valore del lavoro di squadra e dei risultati ottenuti: «Con questo progetto abbiamo dimostrato che è possibile intercettare la malattia renale in fase precoce, proteggendo i lavoratori e rafforzando il sistema». La sinergia tra Università di Bari, Policlinico e società scientifiche ha permesso di delineare un modello efficace di prevenzione da estendere a livello nazionale.