Università Cattolica: «L’ottimismo rallenta il decorso dell’asma»

Ricerca della Cattolica: chi è ottimista gestisce meglio l’asma dopo la diagnosi
Le aspettative personali incidono sul decorso dell’asma
Le convinzioni individuali sul proprio stato di salute possono influenzare l’evoluzione futura della malattia. È quanto emerge da una ricerca condotta dagli psicologi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, campus di Milano, che dimostra come, dopo una diagnosi di asma, i pazienti con una visione ottimistica della propria condizione tendano a vivere un decorso più lento della patologia.
Pubblicazione scientifica sulla rivista “Health Expectations”
Il lavoro scientifico è stato recentemente pubblicato sulla rivista internazionale “Health Expectations” (edita da Wiley) ed è stato coordinato dal professor Francesco Pagnini, docente ordinario di Psicologia Clinica presso la Facoltà di Psicologia dell’Università Cattolica.
Uno studio nato dall’ascolto dei pazienti
«Questo studio è stato sviluppato in risposta alle difficoltà segnalate dai pazienti nella gestione dell’asma», ha spiegato il professor Pagnini. Il coinvolgimento diretto delle persone affette dalla patologia ha giocato un ruolo centrale nella definizione delle priorità di ricerca. «I pazienti hanno contribuito a identificare le principali aree di preoccupazione e le loro prospettive hanno influenzato la scelta dei risultati e degli strumenti».
Obiettivi guidati dalle esigenze cliniche reali
Sebbene la pandemia abbia limitato la partecipazione attiva dei pazienti nelle fasi di reclutamento e divulgazione, l’intera progettazione dello studio è stata ispirata dalle loro esigenze reali. «La progettazione e l’obiettivo dello studio sono stati guidati dalle priorità dei pazienti, con potenziali applicazioni nelle consultazioni cliniche e nei futuri interventi co-progettati», ha concluso il professor Pagnini.