Un decennio di scienza interdisciplinare per la sostenibilità all’Università degli Studi di Milano

Università degli Studi di Milano

Il Centro per la Complessità e i Biosistemi dell’Università di Milano celebra 10 anni di ricerca su sostenibilità, innovazione e medicina di precisione.

Dieci anni di ricerca al servizio dell’innovazione sostenibile

Il Centro per la Complessità e i Biosistemi (CC&B) dell’Università degli Studi di Milano celebra i suoi primi dieci anni di attività, confermandosi punto di riferimento internazionale per lo studio dei sistemi complessi e la promozione della sostenibilità. Nato nel 2015 dalla visione di un gruppo di scienziati della Statale — Caterina La Porta, professoressa di patologia generale, Stefano Zapperi, professore di fisica teorica della materia condensata, e Sebastiano Vigna, professore di informatica — il Centro integra competenze in fisica, biologia e informatica per comprendere la complessità della scienza moderna e sviluppare soluzioni innovative.

Un approccio interdisciplinare per affrontare la complessità scientifica

La missione del CC&B è indagare processi cellulari, organizzazione degli organismi biologici, dinamiche sociali e comportamento dei materiali, unendo sperimentazione e analisi dei dati. Questo percorso si fonda sul concetto di «one health», che unisce salute umana e ambientale. Negli anni, il Centro ha sviluppato strumenti per analizzare dati ambientali in relazione alla salute, algoritmi per materiali sostenibili e biodegradabili, soluzioni di medicina di precisione e metodi innovativi per interpretare dati socioeconomici utili alla salute pubblica.

Il sostegno istituzionale e l’impatto sul territorio lombardo

L’Assessorato all’Università, Ricerca e Innovazione della Regione Lombardia ha supportato il percorso del CC&B, ospitando l’evento celebrativo per il decennale. Durante la cerimonia, l’assessore Alessandro Fermi ha evidenziato: «Oggi celebriamo non solo i dieci anni di attività del Centro per la Complessità e i Biosistemi dell’Università Statale di Milano ma anche un decennio che ha visto nascere, crescere e consolidarsi una comunità accademica, scientifica, tecnologica che ha saputo intrecciare discipline, competenze, passioni per dare risposte nuove a problemi complessi».

Ricerca su materiali innovativi e medicina di precisione

Il CC&B ha dato vita a progetti di alto impatto nelle sue tre principali aree: Fisica e Materiali, Biosistemi e Medicina digitale, Informatica. Tra questi spiccano:

  • ARCHIBIOFOAM – sviluppo di un bio-materiale espanso portante, adattabile all’ambiente, per l’edilizia sostenibile, in collaborazione con Aalto University (Finlandia) e Università di Stoccarda (Germania).
  • METACTOR – progettazione di attuatori con leghe Nichel-Titanio superelastiche e a memoria di forma, in collaborazione con CNR-ICMATE di Lecco.
  • STELLA – algoritmo per analizzare i metaboliti prodotti dal microbioma umano e del suolo, utile per salute intestinale e biodiversità, con uno studio sviluppato insieme a PizzaAut su ragazzi con autismo.
  • BRAIN2MUSIC – tecnologia che utilizza l’elettroencefalografia (EEG) per creare musica personalizzata in grado di ridurre ansia e stress.

«La forza del CC&B è quella di affrontare problemi complessi mettendo insieme competenze molto diverse», afferma il professor Stefano Zapperi.

ARIADNE: intelligenza artificiale per la lotta ai tumori

Tra i risultati più rilevanti, il progetto ARIADNE rappresenta un’innovazione nella medicina personalizzata. Sviluppato da Caterina La Porta e Stefano Zapperi e commercializzato tramite lo spin-off Complexdata, questo algoritmo analizza i profili di espressione genica dei tumori al seno triplo negativo per prevedere la risposta alle terapie immunoterapiche.
Uno studio pubblicato su Communications Medicine ha confermato che ARIADNE distingue due gruppi di pazienti: chi ha punteggio basso ha maggiori probabilità di risposta patologica completa a chemioterapia e immunoterapia combinate, mentre chi presenta punteggio alto non trae lo stesso beneficio. «L’immunoterapia rappresenta la nuova frontiera nella cura dei tumori – spiega la prof.ssa Caterina La Porta – ma il problema oggi è quello di identificare i pazienti che hanno maggiori possibilità di ottenerne un reale beneficio. Il test ARIADNE fornisce una risposta concreta a questa domanda».

Innovazione scientifica e prospettive future

Negli anni, il CC&B ha consolidato il suo ruolo di ponte tra discipline, promuovendo ricerca su materiali ecologici, economia circolare, agricoltura intelligente, biotecnologie e salute ambientale. «Dieci anni fa abbiamo capito che la complessità non è ostacolo, ma opportunità», ha ricordato Alessandro Fermi, augurando al Centro altri decenni di eccellenza, innovazione e impatto sociale.