Nuove prospettive per la colite ulcerosa grazie a un anticorpo sperimentale

L’Università Vita-Salute San Raffaele guida la sperimentazione di afimkibart per la colite ulcerosa
La colite ulcerosa, malattia infiammatoria cronica dell’intestino, potrebbe trovare un nuovo alleato nel trattamento della sua forma moderato-grave. Un recente studio clinico multicentrico di fase 2b ha infatti evidenziato come l’anticorpo monoclonale afimkibart sia in grado di indurre la remissione dei sintomi e dei segni della malattia in alcuni pazienti.
Il ruolo dell’Università Vita-Salute San Raffaele nello studio su afimkibart
La ricerca è stata coordinata dal professor Silvio Danese, primario dell’Unità di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva presso l’Irccs Ospedale San Raffaele e ordinario di Gastroenterologia all’Università Vita-Salute San Raffaele. I risultati sono stati recentemente pubblicati sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet Gastroenterology & Hepatology.
Un bisogno terapeutico ancora insoddisfatto
La colite ulcerosa rappresenta una delle più diffuse malattie infiammatorie croniche che colpiscono la mucosa intestinale. Nonostante le diverse terapie disponibili, una parte consistente di pazienti non risponde adeguatamente ai trattamenti attuali, oppure manifesta un beneficio parziale e temporaneo.
Nuove strategie per ridurre infiammazione e fibrosi
«È pertanto importante – sottolinea il professor Silvio Danese, primo autore dello studio TUSCANY-2 – continuare la ricerca di nuovi bersagli terapeutici e di nuove strategie che agiscano per attenuare l’infiammazione e la fibrosi che accompagnano le forme moderate e gravi della colite ulcerosa».
Afimkibart: il più grande studio multicentrico di fase 2b su TL1A
Il TUSCANY-2 rappresenta il più ampio studio multicentrico di fase 2b condotto su una nuova classe di farmaci che inibiscono il TL1A, una proteina coinvolta nei processi infiammatori. Afimkibart agisce proprio su questo bersaglio molecolare, aprendo nuove possibilità terapeutiche per i pazienti.
In corso anche la sperimentazione per la malattia di Crohn
Sono attualmente in corso ulteriori studi clinici di fase 3 per confermare l’efficacia di questa innovativa classe di farmaci non solo nella colite ulcerosa, ma anche nella malattia di Crohn, un’altra grave patologia infiammatoria cronica che colpisce l’intestino.