UniParthenope lancia la settima edizione del Contamination Lab per start-up innovative

A Napoli il CLab UniParthenope avvia la settima edizione con 55 studenti e sfide aziendali nel campo della blue e circular economy.
Al via la settima edizione del Contamination Lab UniParthenope
Ha preso ufficialmente il via a Palazzo Pacanowski, a Napoli, la settima edizione del Contamination Lab UniParthenope (CLab), il programma extracurricolare promosso dall’Università degli Studi di Napoli ‘’Parthenope’’. Nato nel 2017 con il sostegno del Ministero dell’Università e della Ricerca, il progetto è dedicato alla creazione di idee imprenditoriali nei settori della blue e circular economy.
Le due fasi del programma: formazione e sfide reali
L’iniziativa si sviluppa in due momenti distinti. La prima fase, denominata CLab activation e recentemente conclusa, prevede lezioni frontali e workshop tenuti da docenti universitari e professionisti. In questa fase i clabbers – 55 studenti selezionati tramite una procedura pubblica – acquisiscono le competenze di base per avviare una start‑up.
Segue la seconda fase, detta reversed incubation, in cui i partecipanti, guidati da tutor esperti scelti tra docenti e professionisti, affrontano reali sfide aziendali e le trasformano in soluzioni innovative da presentare durante la competizione finale.
Il team organizzativo e i partner dell’edizione 2025
Il Contamination Lab è coordinato dal rettore dell’Università degli Studi di Napoli ‘’Parthenope’’, Antonio Garofalo, in qualità di CLab chief, affiancato da Antonio Cennamo (project manager) e Aniello Ferrara (operation manager).
L’incontro di ieri ha segnato l’avvio della seconda fase del programma grazie alla collaborazione dei partner tecnici – Associazione Nazionale Giovani Innovatori (ANGI), Volano Group, Seedup Acceleratore di Idee, Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti (SSIP) e Zeta Holding – e alla partecipazione di aziende partner che proporranno sfide diversificate ai clabbers: Gruppo Adler, Gruppo EPM, Site S.r.l., MSC, Nexus TLC, Ristoply, AGB Company, eFarma, CMed e Svas.
I protagonisti dell’inaugurazione
Oltre al rettore Garofalo, hanno partecipato all’incontro Leonardo Massa, country manager Italia di MSC Crociere e vicepresidente Southern Europe della Divisione Crociere del Gruppo MSC; Edoardo Imperiale, direttore generale della Stazione Sperimentale per l’Industria delle Pelli e delle Materie Concianti (SSIP); Francesco Basile, presidente Giovani Confindustria Campania; e Antonio Amato, presidente Giovani Imprenditori dell’Unione degli Industriali di Napoli.
Garofalo: «Il CLab è un modello di eccellenza»
«Come Ateneo da sempre in prima linea sui temi dell’innovazione e della creazione d’impresa abbiamo il compito di formare e trasferire competenze, creando connessioni con il tessuto produttivo. Il Contamination Lab va esattamente in questa direzione», ha dichiarato il rettore Antonio Garofalo.
«Iniziative come questa, capaci di coniugare didattica innovativa e sostenibilità, sono fondamentali per sviluppare laboratori di idee e start-up. Il CLab, nato come progetto di eccellenza del Ministero dell’Università e della Ricerca, rappresenta oggi un modello consolidato e una delle azioni più efficaci per avvicinare i giovani al mondo dell’innovazione: ogni anno riceviamo un numero crescente di domande e anche quest’anno siamo riusciti a coinvolgere il numero massimo di partecipanti, 55 studenti selezionati. Questo testimonia la qualità del progetto e l’interesse che genera».
«Quello che rende speciale il CLab è la possibilità di fare gruppo, condividere esperienze, affrontare sfide complesse e provare a interpretare la realtà economica nei suoi molteplici aspetti. A volte da intuizioni semplici possono nascere soluzioni geniali. Creare canali, rapporti, occasioni concrete di crescita: è questo il nostro obiettivo», ha concluso Garofalo.