Un nuovo corso per rispondere alla sfida dell’intelligenza artificiale

Artigiani progettano con l'uso del pc

La nuova laurea dell’Università di Padova fonde artigianato, AI e competenze digitali per rispondere al mercato del lavoro.

“Sono le studentesse e gli studenti che chiedono percorsi di formazione nuovi e al passo con la rivoluzione in atto dell’intelligenza artificiale. Il percorso aperto a Padova va in questa direzione”. Con queste parole il ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha commentato il lancio del nuovo progetto formativo “ArtigianI@-Una laurea in Intelligenza Artigiana”, presentato a Padova e organizzato in collaborazione tra Confartigianato e il Mur.

L’artigianato torna protagonista grazie alla creatività e all’innovazione

Secondo quanto anticipato dal ministro Bernini, “una indagine del Censis che presenteremo a breve attesta che l’artigianato è quello che in questo momento piace di più ai giovani tra i settori di sbocco lavorativo dopo il percorso formativo, perché sviluppa la creatività”. Il progetto, frutto di una sinergia tra il mondo accademico e le realtà produttive locali, intende coniugare tradizione artigiana e innovazione, valorizzando le eccellenze del Veneto e dell’Italia.

“La collaborazione con l’Università di Padova corona un percorso di ascolto del territorio, degli artigiani veneti e il rigore del mondo accademico: è una applicazione naturale alla nostra tradizione per mantenere competitivo il sistema Veneto e Italia”, ha aggiunto Bernini.

La rettrice Mapelli: competenze digitali e managerialità per gli artigiani del futuro

La rettrice dell’Università di Padova, Daniela Mapelli, ha sottolineato la necessità di un’alleanza solida tra università e tessuto produttivo. “Bisogna stringere un forte patto tra le istituzioni della formazione e il mondo della produzione industriale e dell’artigianato. Questo percorso di formazione superiore per creare competenze economiche e manageriali ad hoc va in questa direzione”.

Secondo Mapelli, la figura dell’artigiano moderno deve integrare competenze manuali con abilità creative, gestionali e digitali. “Penso che per un mestiere come quello dell’artigiano dobbiamo raccontare bene ai giovani che essere artigiano nel 2025 vuol dire sì il saper fare manuale, ma occorre anche tanta inventiva, cuore e managerialità. Le giovani generazioni sanno fare questo: continuare a mettere nuove competenze nei processi produttivi classici, con competenze digitali agili ed on demand”.

Padova leader nell’utilizzo dei fondi europei per la ricerca e l’innovazione

Mapelli ha infine ricordato l’impegno dell’Università di Padova nell’attrarre fondi europei: “Padova è in prima fila nell’utilizzo dei fondi europei per attrarre finanziamenti a livello europeo: a livello nazionale siamo i primi per impiego dei fondi Erc, ovvero quelli stanziati dal Consiglio Europeo di Ricerca”.

Un primato che si affianca al rafforzamento delle relazioni con il mondo dell’impresa, indispensabili per fronteggiare la crescente competizione globale. “Padova sa attrarre attraverso i propri ricercatori una notevole mole di investimenti, ma evidentemente è al rapporto sempre più stretto con il mondo dell’industria e dell’impresa in generale che guardiamo per mantenere il passo di questo territorio – ha concluso – con la competizione globale in tutte le sue declinazioni”.