Università dell’Aquila, rete per il benessere studentesco

Immagine del convegno Benessere delle studentesse e degli studenti all’università: le dimensioni individuali, collettive e organizzative

All’Università dell’Aquila oltre 70 atenei a confronto sul benessere studentesco e il potenziamento del supporto psicologico e sportivo.

La costruzione di reti solide tra università, istituzioni e territorio è emersa come tema cardine del convegno “Benessere delle studentesse e degli studenti all’università: le dimensioni individuali, collettive e organizzative”, ospitato presso il Centro congressi “Luigi Zordan” nel cuore del centro storico dell’Aquila. Un’esigenza particolarmente avvertita in una realtà come L’Aquila, che ospita circa 20mila studenti su una popolazione di 60mila abitanti, in un contesto cittadino ancora segnato dalle cicatrici del terremoto, ma in continua trasformazione.

L’iniziativa è stata promossa dall’Università dell’Aquila, con la presidenza del Comitato organizzatore locale affidata al professore emerito di Psichiatria Massimo Casacchia, in collaborazione con la Crui e con il Geo, Centro di ricerca interuniversitario per lo Studio della Condizione Giovanile, dell’organizzazione, delle istituzioni educative e dell’orientamento, rappresentato dalla direttrice Assunta Zanetti e dalla presidente Marisa Michelini.

Tra i principali interventi si sono distinti quelli dei rettori Edoardo Alesse (Università dell’Aquila), John Mc Court (Università di Macerata) e Lorenzo Di Muzio (Università di Foggia), accanto ai rappresentanti di Anvur, Mur e degli atenei di Messina, Bergamo, Bari e Cagliari. Hanno partecipato anche il direttore dell’Adsu e i consiglieri delegati per l’edilizia universitaria e per la disabilità.

Particolarmente rilevante è stato il contributo di Mario Rosatone, presidente del Consiglio studentesco dell’Università dell’Aquila, che ha dato voce alle istanze della popolazione studentesca. Il dibattito ha approfondito questioni fondamentali come la parità di genere, l’inclusione degli studenti stranieri, il servizio di counseling universitario e i progetti Proben, finanziati dal Mur e finalizzati a rafforzare il sostegno psicologico e sportivo.

Tra i tavoli di lavoro, uno è stato guidato dalla professoressa Rita Roncone, responsabile del Servizio di Ascolto dell’ateneo aquilano, che ha presentato dati preoccupanti sull’impatto della pandemia sulla salute mentale degli studenti.

Il convegno si è concluso con un impegno collettivo a rafforzare la sinergia tra tutte le componenti della comunità accademica. All’iniziativa hanno aderito oltre 70 università, con più di 200 contributi raccolti, a testimonianza della grande partecipazione e dell’interesse suscitato.