Anna Maria Bernini guida la missione per accogliere studenti palestinesi nelle università italiane

Anna Maria Bernini accoglie in Giordania 39 studenti e ricercatori palestinesi destinati alle università italiane per continuare il percorso accademico.
Il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, è arrivata oggi ad Amman, in Giordania, per accogliere personalmente 39 tra studenti, ricercatori e visiting professor palestinesi che raggiungeranno l’Italia per proseguire il loro percorso accademico nelle Università italiane.
Insieme alla ministra erano presenti Fabio Ciciliano, Capo Dipartimento della Protezione Civile, che ha organizzato la missione con un volo della Guardia di Finanza, e Antonella Polimeni, rettrice dell’Università La Sapienza di Roma.
Bernini: «L’università italiana è una comunità aperta e solidale»
«Accogliere questi ragazzi e queste ragazze, i ricercatori e i visiting professor – ha dichiarato il ministro dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini – significa dare loro molto più di un’opportunità di studio, vuol dire offrire un futuro di speranza, restituire fiducia, aprire prospettive nuove in un tempo difficile. Questo progetto racconta l’essenza più autentica dell’Università italiana: una comunità aperta, inclusiva, solidale, che non si limita a trasmettere sapere ma che sa trasformare la conoscenza in uno strumento concreto di pace, di dialogo e di incontro tra i popoli».
La ministra ha sottolineato come questa iniziativa sia un impegno che «va oltre i confini delle aule e che ci ricorda quanto la cultura e la scienza possano essere leve straordinarie di crescita umana e civile». Ha poi espresso «un grazie sincero a chi ha reso possibile tutto questo: il Ministero degli Esteri, la Conferenza dei Rettori, la Protezione Civile e la Guardia di Finanza, che hanno lavorato insieme per dare corpo a un progetto che rappresenta la speranza per molti studenti».
Protezione Civile e Guardia di Finanza al fianco delle università
Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, ha evidenziato come «ormai da più di un anno il Dipartimento della Protezione Civile, nell’ambito del Meccanismo Unionale, stia coordinando il trasporto in Italia di minori palestinesi, malati o feriti, per ricevere le migliori cure possibili. Oggi, invece, stiamo utilizzando, per la prima volta, questa macchina organizzativa per il trasferimento di studenti universitari che proseguiranno il loro percorso accademico in atenei italiani. Un’operazione che, dunque, non solo ha un importante risvolto umanitario ma che ricorda a tutti noi l’importanza della formazione e il valore delle competenze anche come volano per il dialogo tra realtà diverse che la scienza riesce ad unire in un’unica lingua».
Un’iniziativa che unisce istruzione, ricerca e solidarietà
L’arrivo dei 39 studenti e ricercatori palestinesi in Italia rappresenta un passo concreto verso l’internazionalizzazione e la cooperazione accademica, ma anche un messaggio di pace e di dialogo tra culture diverse. Le università italiane confermano così il loro ruolo di ponte tra i popoli, capaci di trasformare la conoscenza in strumento di speranza e crescita condivisa.