La riforma dell’istruzione tecnico-professionale secondo Valditara

Valditara

Valditara annuncia la riforma: laurea triennale possibile in un solo anno dopo ITS

«Nel 2027 il 47 per cento delle qualifiche richieste dal mercato del lavoro, secondo alcuni studi, non verranno ricoperte per mancanza di preparazione. Il sistema scolastico attuale non riesce a formare i giovani, anche Confindustria calcola una perdita di Pil di 37 miliardi di euro». È il duro bilancio tracciato dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara, intervenuto al Forum in Masseria 2025.

Per affrontare questa emergenza formativa e occupazionale, il governo ha elaborato una riforma radicale dell’istruzione tecnico-professionale. Il nuovo impianto prevede la creazione di una filiera integrata: quattro anni di scuola superiore collegati a due anni negli ITS (Istituti Tecnici Superiori), da svolgersi in un contesto di campus in cui convivano istituti tecnici, imprese e centri di formazione.

Filiera 4+2: ITS, imprese e scuole insieme per formare il futuro

Per avviare il modello della filiera, sarà fondamentale il coinvolgimento diretto delle aziende, che dovranno partecipare attivamente alla progettazione dei percorsi. Centrale anche il potenziamento dell’alternanza scuola-lavoro e l’internazionalizzazione, con un’attenzione particolare alle competenze chiave in italiano, matematica e inglese.

Valditara ha chiarito che «4 anni non significa meno formazione. Puntiamo sulla qualità piuttosto che sulla quantità. Significa programmi nuovi, concepiti sulle esigenze del mondo del lavoro».

Verso la laurea breve in sei anni: si valuta l’estensione 4+2+1

Il progetto prevede un’estensione dell’attuale schema 4+2 con l’aggiunta di un ulteriore anno di studi universitari. In questo modo, gli studenti potrebbero ottenere la laurea triennale completando un solo anno accademico dopo il percorso tecnico-professionale.

Il ministro ha annunciato che «stiamo ragionando su come estendere questo 4+2, che attualmente si riferisce all’istruzione tecnico professionale, aggiungendo 1 anno di università: quindi basterebbe 1 anno finale di università per ottenere la laurea triennale».

Verso una legge con Crui e Bernini: autonomia agli atenei

Valditara ha anche anticipato un possibile provvedimento legislativo in collaborazione con la Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) e con la ministra dell’Università, Anna Maria Bernini. L’obiettivo sarebbe quello di riconoscere formalmente questo percorso, lasciando agli atenei la piena autonomia nell’attuazione: «Sarebbe una rivoluzione nella totale autonomia universitaria, sarebbe una opportunità in più per valorizzare ITS e università nella totale scelta degli atenei».

Il confronto internazionale e il ruolo degli istituti tecnici

«Venerdì abbiamo organizzato al Ministero dell’Istruzione un importante incontro internazionale con ministri, sottosegretari, direttori generali dei vari Paesi europei, oltre a Canada e Giappone», ha proseguito Valditara. In molti Paesi, ha spiegato, il 60-70-80% dei giovani sceglie percorsi tecnici e professionali, e la distinzione netta tra licei e istituti tecnici non esiste: «Sono società molto concrete; anche noi abbiamo bisogno di una svolta culturale».

Orientamento e comunicazione: percorsi tecnici come scelta di valore

Il ministro ha sottolineato che «dobbiamo puntare molto sull’orientamento» e ha annunciato una campagna informativa rivolta alle famiglie per superare i pregiudizi: i percorsi tecnici, ha detto, «sono di serie A. Nel 90% dei casi gli studenti trovano subito un lavoro, l’altro 10% va all’università o frequenta un master».

Imprenditori in cattedra per modernizzare la formazione

Con la riforma 4+2, infine, sarà possibile coinvolgere tecnici e imprenditori nella didattica, per rendere i contenuti formativi più attuali e aderenti al mondo produttivo: «Portiamo imprenditori e tecnici a insegnare nelle scuole, per modernizzare il percorso formativo», ha concluso il ministro Giuseppe Valditara.