Bernini: “Università e ricerca devono creare connessioni, non barriere”

Bernini al Festival dell’Economia: serve un’università italiana aperta e connessa, contro la fuga di cervelli.
La ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, è intervenuta al Festival dell’Economia di Trento durante il panel “Finanziamenti internazionali, ricerca e università”, ribadendo la visione del governo italiano in tema di alta formazione e mobilità accademica.
“Abbiamo cercato di fare il contrario di quello che sta facendo Trump. Quello che abbiamo cercato di fare è stato attirare persone da fuori. Noi vogliamo attirare persone nel nostro Paese, perché secondo noi la ricerca, come l’università e la formazione, non devono avere confini, ma connessioni”, ha dichiarato Bernini.
Libertà accademica e internazionalizzazione al centro della strategia
Nel suo intervento, la ministra ha posto l’accento sull’importanza di promuovere libertà accademica e apertura internazionale come pilastri del sistema universitario nazionale.
“In questi anni la nostra priorità è stata garantire libertà e cosmopolitismo per l’università, che non si chiama università a caso: deve essere libera la partecipazione e la manifestazione di qualsiasi pensiero. Con un unico invalicabile limite: no alla violenza”, ha aggiunto Bernini.
L’obiettivo dichiarato è costruire un’università aperta al confronto globale, dove l’interazione tra culture e approcci scientifici diversi favorisca l’innovazione e la crescita della conoscenza.
Stop alla fuga di cervelli: “Serve un sistema competitivo e attrattivo”
Anna Maria Bernini ha affrontato anche il tema della cosiddetta fuga di cervelli, fenomeno che continua a interessare migliaia di giovani ricercatori italiani.
“Avere tanti cervelli italiani che se ne vanno non è una buona cosa. Ma dobbiamo creare le condizioni perché ritornino, che significa fare grandi infrastrutture e creare cose che diano loro opportunità di studio, ricerca e lavoro qui”, ha spiegato la ministra.
La sfida, ha sottolineato, è quella di invertire il saldo migratorio negativo, offrendo opportunità concrete per trattenere e far rientrare i talenti, puntando sull’ampliamento delle infrastrutture accademiche e sulla competitività internazionale.
Nuove opportunità per studenti e ricercatori stranieri
Infine, Bernini ha concluso sottolineando la volontà di rendere l’Italia un polo di attrazione per studenti e studiosi da tutto il mondo.
“Adesso il saldo è altamente negativo e noi dobbiamo lavorare su questo. Quello che dobbiamo fare è cercare di portare studenti dell’esterno ancora più di oggi”, ha dichiarato. Una strategia chiara, che punta a rafforzare la posizione delle università italiane nel contesto globale, attraverso